Chiamata volgarmente "galvano" unisce una serie di lavorazioni che si contraddistinguono per un apporto di oro in strato sottile e localizzato, tramite bagno galvanico, su una superficie: un moncone o una struttura metallica.
Gli utilizzi sono i più disparati: cappetta da ceramizzare in tecnica classica o in pressofusione, strutture secondarie, dorature generiche... Anche questa tecnica permette di essere utile in molte applicazioni. Una delle più utili è la "passivazione" dei ponti su impianti. In pratica si realizza una cappa primaria su abutment e monconi, se presenti; prova in bocca e impronta di posizione che ci permette di avere la collocazione esatta delle primarie. Sopra queste, quindi, si realizzano le cappe galvaniche di due decimi di millimetro.
Sopra le ultime si costruisce la struttura definitiva (ponte). A cappe galvaniche posizionate sulle primarie si applica un cemento apposito all'interno degli elementi di ponte e si posiziona lo stesso sulle galvano.
Con questa tecnica avremo un ponte perfettamente "seduto" senza alcuna tensione. Fattore che, soprattutto quando si parla di impianti, evitiamo con accuratezza.
Le varianti sono il fresaggio ai gradi necessari delle cappe primarie che permetterebbe al ponte di lavorare per frizione, senza cementazione, mantenendo una ispezionabilità.
Quando si parla di frizione la tecnica galvanica si esprime ai massimi livelli in quanto la superficie primaria viene bagnata direttamente dall'oro depositato nel bagno galvanico.